Fabio Bolzetta
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POST TG2000: la vera storia del Pastorale di Papa Francesco

Impugnato da un pellegrino di pace, è stato testimone silenzioso del viaggio di papa Francesco in Terra Santa. Un legno di ulivo e faggio che seppur così semplice (in pieno stile bergogliano), ha accompagnato le cerimonie più solenni ad Amman e Betlemme. Sotto lo sguardo della storia, questo pastorale però trattiene in sé la storia di chi lo ha costruito e donato al pontefice. Per scoprire così un racconto di dolore, coraggio e speranza.

Per seguirne le tracce dobbiamo spostarci in provincia di Savona. Sul lungomare di Ceriale, un piccolo comune di quasi seimila abitanti, vi è un piccolo laboratorio con alle spalle appena sei mesi di attività. Il suo nome è Pègua Nèigra che, in dialetto ligure, significa 'pecora nera'.
Vi lavorano soltanto in due: un falegname esperto, Marco, qui per scelta da Genova e Fesal, un ragazzo 27enne che dalla Somalia, 3 anni fa, è arrivato in Italia su un barcone naufragato al largo della Sicilia.
Sfuggito ai conflitti che tormentano la Somalia, ora la sua famiglia è divisa tra Uganda, il Sudafrica, il Regno Unito e la Svizzera. L'unico modo per sopravvivere. E ha cercato di ripartire qui, con un mestiere. Ad offrirgli una opportunità è la cooperativa Jobel. La recente nomina del nuovo Vescovo di Sanremo Ventimiglia Mons. Antonio Suetta, già cappellano delle carceri di Imperia, mette in moto la comunità con l'idea di un dono da condividere con Papa Francesco.

Tutto è pronto dunque e nella sede del consorzio Il Cammino, fondata a Sanremo nel 1994 per accompagnare l'inserimento lavorativo di detenuti ed ex tossicodipendenti non resta che giungere a Roma per consegnare il pastorale al pontefice, alla vigilia della Domenica delle Palme.
Il Cammino oggi è un consorzio che sostiene 150 persone in interventi di pulizia, falegnameria e cura del verde cittadino mentre altrettante sono impegnate nel campo socioeducativo tra Sanremo, Imperia e Savona. Nella sede di Via Armea sono tutti al lavoro. Come Ciro Esposito, un tempo punto di riferimento della criminalità organizzata infiltrata nella regione. Ha scontato la sua pena da 7 anni scoprendo invece una vita fuori dalla prigionia della droga. Lottando anche con se stesso.
Assieme al pastorale le mani del Papa hanno stretto dunque queste vite, imprimendo loro nuova forza. Per un futuro di pace.