Usa-Iran, Kerry Kennedy: “Trump guerrafondaio, non ha valori di mio padre”
La figlia di Robert Kennedy al Tg2000: “Mio padre nonostante Trump sarebbe felice dei progressi degli Stati Uniti. Prima afroamericani non potevano bere alle fontanelle dei bianchi”
Quando mio padre si era candidato alla presidenza degli Stati Uniti aveva detto: ‘Pace, giustizia e compassione per tutti coloro che soffrono sono i valori che devono rappresentare gli Stati Uniti’. Purtroppo questi valori oggi non rappresentano gli Stati Uniti e Donald Trump non li rappresenta assolutamente. Se guardiamo ad esempio all’ultima mossa di voler rigettare l’accordo nucleare con l’Iran”.
Lo ha detto Kerry Kennedy in un’intervista di Fabio Bolzetta per il Tg2000, il telegiornale di Tv2000. Kerry è la figlia di Robert Kennedy, ex candidato alla presidenza Usa durante la campagna elettorale, assassinato a Los Angeles 50 anni fa.
“E’ proprio la manifestazione – ha aggiunto Kerry Kennedy – di un atteggiamento guerrafondaio”. “Ma nonostante Trump – ha concluso – penso che mio padre sarebbe felice dei progressi realizzati in questi 50 anni. Quando ero piccola ricordo che gli afroamericani non potevano bere dalle stesse fontanelle dei bianchi, succedevano ancora queste cose. Come ci sono stati importanti cambiamenti anche per quanto riguarda la condizione femminile e le donne”.
E sulla figura del padre, Bob Kennedy, la figlia ricorda: “Ogni giorno recitavamo insieme il Rosario. La preghiera scandiva le nostre giornate e la sera ci leggeva sempre la Bibbia. La fede in Dio ha influenzato assolutamente la sua azione politica”.
“Prima di andare a dormire, andavamo tutti nella loro stanza e ci mettevamo attorno al letto dei miei genitori e recitavamo il Rosario. Così ha raccontato la figura del padre. Kerry è la figlia di Bob Kennedy, ex candidato alla presidenza Usa durante la campagna elettorale, assassinato a Los Angeles 50 anni fa. Il 5 giugno 1968, cinque anni dopo l’assassinio del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, la corsa alla Casa Bianca del fratello Bob venne trafitta da alcuni colpi di pistola che lo uccisero mentre aveva appena vinto le primarie in California e Dakota del Sud. Sua figlia Kerry aveva soltanto otto anni. Tanti i ricordi personali di Robert Kennedy, padre di undici figli, che in casa mitigava i litigi tra bambini, mentre svolgeva il ruolo di ministro della Giustizia.
“Quando eravamo bambini – ha proseguito – ricordo che ci svegliavamo la mattina, lui veniva nella nostra camera e noi pregavamo insieme. Pregavamo con lui prima e alla fine di ogni pasto. Dopo cena, ogni sera, apriva la Bibbia e ce la leggeva”.
“Mio padre – ha aggiunto – avrebbe apprezzato molto il lavoro di Papa Francesco. Quando la gente mi chiede chi, nel mondo, sia il mio eroe oggi ? Chi porta avanti, condivide oggi i valori di Robert Kennedy, io rispondo Papa Francesco”.
“Quando mio padre – ha ricordato Kerry – si candidò alla presidenza degli Stati Uniti disse: ‘Pace, giustizia e compassione per tutti coloro che soffrono sono i valori che devono rappresentare gli Stati Uniti’. Purtroppo questi valori oggi non rappresentano gli Stati Uniti e Donald Trump non li rappresenta assolutamente”.
“L’ enciclica ‘Laudato sì’ del Papa – ha sottolineato Kerry – è una chiamata a tutti noi a proteggere il nostro pianeta, proteggere il nostro ambiente, il rispetto della creazione. Il modo in cui cogliamo la bellezza di Michelangelo, Leonardo da Vinci è attraverso la creazione e il modo in cui conosciamo Dio è attraverso la creazione di Dio. Io penso che in questo momento della storia, la natura sia a rischio e l’azione di Papa Francesco sia una chiamata all’azione, al cambiamento da parte di tutti noi”.
“La fede di mio padre – ha concluso Kerry Kennedy – ha assolutamente influenzato la sua azione politica. Il pensiero di mio padre fu inspirato dalla sua fede, una fede che lo ha guidato in tutte le sue azioni”.
Intervista alla figlia di Bob Kennedy
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